Gli Alfieri oggi

L’ensemble artistico

Chi siamo e cosa facciamo

La casa degli alfieri è una società teatrale e costituisce una delle poche formazioni italiane ad avere un patrimonio di lavoro d’arte comune di oltre cinquant’anni  

Gli alfieri sono: Maurizio Agostinetto, Antonio Catalano, Lorenza Zambon affiancati da Franca Veltro, Claudia Ponzone, Patrizia Camatel, Massimo Barbero.

Oggi gli Alfieri costituiscono una sorta di “factory” con più indirizzi artistici e una multiforme attività in cui ognuno si impegna, con approcci distinti ma spesso confluenti, a portare il teatro e l’arte su quel limite, su quella soglia in cui esce “dal teatro” ed entra dentro la vita, dentro i conflitti, le meraviglie e le speranze del presente. Tutti noi sentiamo pressante l’esigenza di portare sempre più alla coscienza e mettere in critica l’illusione di collocarci al di fuor della “natura” e i rischi esiziali insiti nei nostri comportamenti e soprattutto nei sistemi produttivi che abbiamo globalizzato; ci assumiamo il compito di testimoniare e diffondere frammenti di   utopia concreta in atto, di innescare pensieri nuovi  nella diffusa percezione di vivere in una civiltà che è al suo tramonto ma che forse è anche in marcia per divenire radicalmente altro da sé

Questo punto di vista e la capacità di trarne proposte forti e piene di poesia  ci consente di tenerci in contatto attivo con ambiti di riflessione ed elaborazione culturale che travalicano il teatro e di espandere la nostra attività oltre la circuitazione teatrale tradizionale inserendo le nostre proposte  in filiere ampie, quali quella educativa, dell’attività culturale e politica espressa dalla rete ambientale ed ecologista, del turismo responsabile, dell’insieme dei Parchi e delle Aree Protette.

Molti sono i percorsi, le ricerche, le linee di intervento che si intrecciano.

Teatro della natura, del paesaggio, dei territori

Lorenza Zambon, teatrante da sempre nel 2000 ha imboccato una via del tutto originale: incapace di resistere al potente “genio del luogo” che abita la collina della casa degli alfieri, si impegna infatti in esperimenti di “ibridazione” del teatro con la sua passione, maniacale, per le piante, i giardini, i paesaggi.
Questo ha portato ad una personalissima linea di ricerca e a una variegata pratica di teatro-fuori-dai-teatri popolata, di moltissimi spettacoli, festival e strani ibridi.

“Ho una grande fortuna: le mie passioni e il mio lavoro sono la stessa cosa. Quel che faccio è teatro della “natura” (nella natura, con la natura?). Un teatro fuori dei teatri che parla del rapporto con le piante, i giardini, i paesaggi. Con il pianeta. Il rapporto mio personale e quello della nostra specie. Mi definisco e voglio essere attrice-giardiniera: per essere giardinieri non occorre avere un giardino, perché il giardino è la Terra e tutti noi ci viviamo dentro.”
Lorenza Zambon

 

Teatro e arte visiva, pedagogia povera

Antonio Catalano, artista multiforme, nel 1999 dà vita ufficialmente al suo progetto multidisciplinare “universi sensibili” con la presentazione degli “Armadi Sensibili” alla Biennale di Venezia, proponendo spettacoli sempre più intesi come incontri basati sul coinvolgimento degli spettatori e sulla creazione di ambientazioni scenografiche naturali. Promuove in tutto il mondo la poetica della “Pedagogia povera”, fondata sull’emozione e la meraviglia, con eventi formativi, laboratoriali, espositivi.

“La meraviglia, ecco che cosa mi interessa: riabilitare lo sguardo alla meraviglia. Se l’infanzia non è davvero un’età della vita, ma è un modo per guardare il mondo, la meraviglia è quel modo, quello sguardo. Lo stupore, il semplice stupore per qualcosa che ci passa sotto gli occhi ogni giorno, di cui non riusciamo più a vedere l’anima, ma il solo guscio, la sola forma”.
Antonio Catalano

Teatralità popolare e di ricerca antropologica

Questa sezione di lavoro nasce nel 2002 per volontà di Luciano Nattino ed è ora proseguita da Massimo Barbero e Patrizia Camatel.
Promuove e realizza spettacoli, azioni sui territori, eventi, ricerche, convegni di studio legati alle tradizioni popolari e alla loro rifunzionalizzazione nella società odierna.
Mettendo in rete attività di artisti, studiosi, operatori e organismi culturali che si occupano di teatro e comunità, di socialità e comunicazione artistica.

“La mia indagine è rivolta all’uomo, in particolare alle sue “periferie”, alle sue “province”, quelle zone, cioè, in cui meglio si colgono solitudini e speranze, dignità e tenacia. Il tutto lontano dalla cronaca con atmosfere di memoria e sogno.”
Luciano Nattino

 

Drammaturgia e drammaturgie

Da sempre casa degli alfieri si impegna nel lavoro di costante rinnovamento del concetto di drammaturgia mettendo in risonanza drammaturgia d’autore e drammaturgia di scena … intendendo scena nel senso più ampio. In questo ambito un grande apporto è dato dagli artisti che da tempo intersecano il nostro percorso.

Marco Baliani e Maria Maglietta, attori/registi/drammaturghi ben noti a livello nazionale ed europeo. Baliani è uno dei massimi esponenti del teatro di narrazione.
Con noi ha realizzato i grandi successi “Francesco a testa in giù” e “Corpo di stato” in co-produzione RAI, e tuttora distribuisce i suoi noti spettacoli di teatro civile tra cui “Kohlhaas” e il nuovo “Corpo eretico, visita al sepolcro di Pierpaolo Pasolini”.

Carlo Bruni, autore e regista vincitore Premio Scenario e Stregatto, direttore per anni del Teatro Kismet e del Teatro Garibaldi di Bisceglie.

Federica Molteni, attrice, narratrice e autrice.

Matteo Curatella, cantastorie, attore, musicista, clown, artista di strada,