Chisciotte
dall’omonimo testo teatrale di Luciano Nattino
elaborazione testo Patrizia Camatel
con Tommaso Massimo Rotella e Patrizia Camatel
scene e costumi Agnese Falcarin
macchine dei suoni di Antonio Catalano
regia Tommaso Massimo Rotella
coproduzione Astiteatro 45
“[I miei] sono testi “labili” più che “facili”, in quanto mutevoli, mai definiti una volta per tutte, oggetto di continue rivisitazioni, cambiamenti, ritorni.
L’impermanenza è in fondo ciò che mi affascina di più nel teatro.”
Luciano Nattino, Cinque pezzi facili
Don Chisciotte, un po’ ridicolo, un po’ santo, campione dei torti da raddrizzare, alfiere dell’utopia, impegnato in un’impari lotta contro mulini a vento e giganti, votato ad un’inevitabile sconfitta…o forse no?
In scena si vedono un uomo e una donna, due metà di un cielo che da tempo si è fatto pesante.
Lui: un reduce mai del tutto tornato dal fronte e dal suo orrore, che cerca rifugio nel mondo romanzesco degli antichi cavalieri. Lei: una donna sola alle prese con la sopravvivenza, entrata quasi per caso nella vita dell’eccentrico personaggio, e destinata a camminargli accanto.
In uno spazio scenico onirico si dipanano ancora una volta le avventure del più noto cavaliere errante della letteratura. Per contrastare i rigori del nostro tempo disincantato e afflitto dal pessimismo, si usano lievità e romanticismo, musica, giochi di ruolo, trasformismo.
Si fa questo per consegnare ancora una volta agli spettatori una grande storia, come il senso stesso del teatro impone….nel tentativo strenuo di tener viva la fiammella della speranza.
Ad accettare la sfida che Luciano Nattino lancia, cioè di solcare nuovamente il suo testo, tenendo una nuova rotta, sono Tommaso Massimo Rotella, attore e regista e Patrizia Camatel, formatasi artisticamente accanto a Nattino.